Un'ode all'infanzia, un libro incantevole su come si diventa un'artista, il racconto di una bimba che trova se stessa mentre sperimenta la vocazione di tessere i sogni, "una nobile chiamata a un lavoro che sembra adatto a me". L'autrice scopre – spesso la notte, spesso nel contatto con la natura – il piacere di salvare pensieri effimeri. Smith ci presenta alla sua tribù, una "razza di abitanti delle nuvole", e ci introduce al gusto intenso e vitale per l'osservazione del cielo, la contemplazione delle stelle e il vagabondaggio. La nuova postfazione, scritta durante la pandemia, apre nuovi orizzonti in un "paesaggio della memoria a malapena disegnato, e dominato dalle nuvole".