Sybil Foster avrebbe avuto svariate ragioni per uccidersi. Malata, con due mariti già passati a miglior vita, una figlia in procinto di sposare l'uomo sbagliato e un figliastro problematico, infine costretta in una casa di cura: forse ha davvero ingerito la dose letale di barbiturici per lasciare volontariamente questa valle di lacrime. Un paio di fattori, però, giocano contro l'ipotesi del suicidio. Il primo è psicologico: chi conosceva la ricchissima vedova pensa che proprio non fosse tipo da gesti estremi. Il secondo fattore è Roderick Alleyn. Al sovrintendente capo di Scotland Yard bastano un cuscino, un francobollo scomparso e il suo raffinato talento d'investigatore per riconoscere l'impronta inconfondibile di un assassino.